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STAI A CASA, SACCO DI MERDA!!!

2 aprile 2020

Prendo spunto da un post letto sulla bacheca di Sartori Andrea che afferma che ciò che lo urta di più di quello che sta accadendo in queste settimane sono i toni di chi esercita il potere.

"Ho compreso sino in fondo cosa mi urta di quello che sta accadendo. Mi urtano i toni. Paradossalmente Conte, a livello di toni usati, è quello che mi urta meno nella forma (sebbene la sostanza sia gravissima a partire dalla violazione della Costituzione per finire nella gestione disastrosa dell'emergenza).
È la fiera dell'abuso di potere narcisistico
In un'emergenza l'uomo di potere fa sentire la sua vicinanza alla popolazione. I grandi leader, nei momenti difficili, si sono stretti alla popolazione e qualora hanno chiesto sacrifici non hanno mai usato i toni che sento da questi pagliacci. Qui vedo solo una gara a chi fa più il caporale
Sono tutti dei piccoli sergenti Hartman ai quali non sembra vero di poter abusare del loro piccolo potere: dal presidente di Regione che fa ordinanze solo per mettere in mostra il suo piccolo potere, all'imbelle capo della Protezione Civile che usa toni da ducetto al poliziotto che ti multa perché hai preso due bottiglie di vino godendo come un riccio nel costringere il malcapitato a mangiarsi il fegato per evitare la denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale.
Nel romanzo Jurassic Park c'é un bellissimo monologo del matematico Ian Malcolm in cui si parla del potere. Chi ha il potere ma prima si è "allenato" ad esso non ne abusa: un maestro di karate può uccidere un uomo con le mani nude ma non lo farà mai. Questi caporaletti non sono mai stati educati al potere e quindi ne abusano. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità: Spiderman riassume tutto in una battuta.
L' uomo forte è cosa ben diversa dall'uomo prepotente.
Io non sento le istituzioni vicine, le sento nemiche. E questo è il loro fallimento."

Non posso che concordare. Provo le stesse sensazioni. Aggiungo però che a me urta ancora di più la reazione mostrata delle persone comuni. Almeno della maggioranza di esse. Una preoccupante reazione da gregge.

Si va dai delatori a coloro che insultano chi va a correre da solo o chi porta a passeggio i bambini dopo un mese di clausura (nocivo per la loro salute fisica e mentale). Fino a tutti quelli che si accodano al patetico coro dei "restate a casa".
Il bello è che costoro, nell'invitare (o più spesso nell'intimare) al proprio prossimo di rinchiudersi in casa pensano magari anche di mostrare senso civico.

È vero purtroppo esattamente l'opposto.

Il vero senso civico è quello di chi si oppone allo stralcio dei diritti costituzionali in atto.
Il vero senso civico è quello di chi denuncia lo scempio delle libertà della cittadinanza.
Il vero senso civico è quello di chi cerca di guardare oltre la cortina fumogena del pensiero unico imposto dai media e prova a prefigurarsi il modello di società che uscirà da questo esperimento di ingegneria sociale. La società del famigerato "credito sociale" già sperimentato in Cina. Una società dove saremo controllati 24 ore su 24. Avremo un nostro codice e un nostro punteggio che attesterà il nostro livello di remissività e di servilità. E le telecamere del sistema ci seguiranno fino all'entrata del cesso, e magari anche dentro.
Il vero senso civico è quello di chi paventa questi pericoli e vi si oppone. Perchè il contagio prima o poi passerà, ma i diritti compressi e le libertà perdute non ci saranno mai restituite, se non in minima parte e sempre sub iudice. Troppo ghiotta l'occasione per i padroni del vapore. Non se la sono lasciata scappare.

"Quando la legge è ingiusta disobbedire è un dovere" diceva Bertolt Brecht. Ma qui non si tratta neanche di andare contro la legge, perchè i decreti degli ultimi giorni che limitano le nostre libertà sono palesemente incostituzionali e quindi illegali.

Non è il caso di dimenticare infatti che la libertà di circolazione, la libertà di riunione, il diritto all’istruzione, il diritto al lavoro, la libertà di iniziativa economica, la libertà religiosa e la stessa libertà personale, sono protette dalla nostra Costituzione.

Chi ha condiviso i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri che comprimono queste libertà si è reso complice di un colpo di stato strisciante contro la cittadinanza e contro l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.
Chi continua a belare di "restare a casa" è solo il servo vigliacco che porge compiaciuto gli strumenti di tortura al padrone sadico.
Ma, badate bene, non è il "servus callidus" della commedia greca e latina, bensì un "servus stultus" che non capisce che la stessa tortura toccherà anche a lui e ai suoi figli.

Che restino a casa quanto vogliono. Nessuno glielo impedisce. È un loro diritto. Ma nessuno osi intimare agli altri di farlo. È incostituzionale.
E la Costituzione Italiana è l'ultimo baluardo (troppo spesso violato proprio da chi dovrebbe esserne il garante, Presidente della Repubblica in primis) contro la barbarie che ci aspetta negli anni a venire.

Cesare Corda sul Web

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stefi.v